ASSOCIAZIONE SCIENZA VERDE  
 
  Caratteri geologici del territorio Laziale 17/05/2024 04:51 (UTC)
   
 




Un percorso nel nostro spazio territoriale “Le caratteristiche geologiche del Lazio”
 
 
La geologia è la chiave di lettura di un territorio che si è evoluto nel corso di milioni e milioni di anni. Noi oggi vediamo il prodotto finale di questa evoluzione originata da fenomeni ricorrenti o contrastanti, a volte modesti che hanno agito per tempi lunghissimi o da sconvolgenti e repentine catastrofi naturali che lo hanno indelebilmente marcato. Tutto ciò senza dimenticare le modifiche che l’uomo ha operato nel corso della sua storia. Di tutto questo e delle caratteristiche geologiche di un’area ci rimangono poche e discontinue testimonianze, rese oltremodo pressochè invisibili in uno spazio urbano. Siamo partiti in questo viaggio nella zona dove viviamo, osservando prima l’insieme regionale per poi focalizzarci sull’area della città di Roma. La prima tappa è stata, la formazione della catena appenninica con l’origine delle rocce carbonatiche, che ne rappresentano la litologia dominante. Tali rocce portano alla genesi del fenomeno carsico, che si esplica con i paesaggi brulli delle cime montuose e con le meravigliose formazioni all’interno delle grotte. La loro origine marina ci parla di quegli ambienti anche con i resti fossili degli organismi ora scomparsi che vi proliferavano, essi sono fonte di primarie informazioni per lo studioso e oggetti di culto per il collezionista. Poi, seguendo i milioni di anni, dal dominio marino del Pliocene si passa con la successiva emersione, alla genesi dei terreni sedimentari della valle dove il Paleotevere scorreva. Il successivo fenomeno distensivo che accompagna l’approfondirsi del bacino tirrenico provoca la risalita dei magmi, che creano il vulcanismo che borda il versante centro occidentale della penisola. Esso ha prodotto terreni fertili, ha fornito agli antichi e a noi ottimi materiali da costruzione, ma soprattutto ci ha lasciato in eredità gli stupendi laghi della nostra regione. Naturalmente, il paesaggio odierno pacificato, non ci consente nemmeno di immaginare con quale immensa energia e violenza gli antichi crateri lo abbiano trasformato e modellato in un arco temporale da 600.000 a circa 10.000 anni fa. Senza trascurare il più recente fenomeno delle glaciazioni che, provocando il variare del livello marino, hanno alternato profonde erosioni e cospicue sedimentazioni da parte del Tevere e dei suoi affluenti. Questi ultimi poi, ormai scomparsi o inglobati nella città, hanno avuto il ruolo fondamentale nel rendere più evidenti e marcati i piccoli rilievi collinari, cuore della Roma storica. Una testimonianza particolare e importante del ruolo storico del territorio, è data dalla colata lavica di Capo di Bove che, scendendo dai Colli Albani, ha fornito il solido e rilevato basamento per la parte iniziale della via Appia. Si prosegue ricordando il ruolo essenziale nella nascita, nella fortuna e nel popolamento della città; dato dalla presenza a poca distanza di acquiferi copiosissimi di origine appenninica; di quelli più prossimi alle pendici del vulcano Laziale e di quello Sabatino. Tali sorgenti che ancor oggi rendono la città privilegiata dal punto di vista del rifornimento d’acqua, furono usati dagli antichi romani con ben undici acquedotti che, seguendo il territorio, permisero tra l’altro la costruzione di numerosi e vasti edifici termali, veri “centri benessere”, che ancor oggi ci fanno invidia. Anche la città, con i suoi colli formati da terreni permeabili, era un tempo ricca di fonti, ormai scomparse tra cui quella più rinomata, anche in epoca recente: l’Acqua Lancisiana. Dalle acque sorgive fonte di benessere e salute si passa poi a quelle delle drammatiche esondazioni del Tevere, puntualmente ricordate in numerose epigrafi cittadine. Tali eventi condurranno poi ai progetti di deviazione del fiume ed ai lavori di costruzione dei muraglioni lungo il corso, e dei collettori fognari ad essi prospicenti, realizzati dopo Roma capitale. Si conclude infine il percorso con la terra, ancor oggi inquieta, grazie ai suoi tremori sismici che, originati dall’area ancora in assestamento dell’Appennino centrale o da quella del vulcanismo più recente dei Colli Albani , hanno causato danni rilevanti a illustri monumenti come il Colosseo, spostando ormai i maggiori rischi verso le aree periferiche di più recente costruzione ed incompleto assestamento.
(B. Sedda – 22/02/2009 )










 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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